Il nostro amico Daniele Schiavinato vive in Kenya da molti anni, presso il villaggio di Mujwa, nel distretto di Meru, all’interno dell’area della missione dei padri della Consolata. Sempre all’interno dell’area si trova anche la sua falegnameria, questa collocazione gli permette di essere continuamente a stretto contatto con la popolazione e di conoscere tutte le varie situazioni. Dobbiamo ricordare, che come in molti stati africani, anche il Kenya nelle scuole governative dei villaggi, mette a disposizione solo gli insegnanti. Per il governo la scuola può essere in qualsiasi situazione di edificio, ma deve esserci almeno due aule e un bagno per diventare governativa e mettere a disposizione i primi insegnanti. Altrimenti sotto un albero e deve provvedere la comunità. Appena giungono gli insegnanti, chi frequenta la scuola deve iniziare a versare una tassa governativa. Per questo motivo molti degli interventi che ci vengono richiesti riguardano le scuole. Altro problema era la possibilità di avere delle persone affidabili e in grado di effettuare delle costruzioni, sempre con l’idea di provvedere noi direttamente all’acquisto dei materiali. Negli anni Daniele è riuscito a trovare e formare dei collaboratori nella zona che si occupano delle costruzioni e interventi vari, nei vari villaggi ed eventualmente si spostano dove necessario. Lui si occupa anche di scegliere e approvvigionare il vario cibo che viene utilizzato nelle scuole. Con degli accordi fatti con le comunità, facciamo preparare il cibo a dei gruppi di mamme che si alternano settimanalmente, le quali sono giustamente a conoscenza delle tipologie di cibo da preparare, in quanto si trovano normalmente a scuola con i loro figli. In tutti i nostri progetti, abbiamo cercato di suddividere gli interventi in vari periodi, sia per una gestione economica, sia per valutare i vari impatti e capire le dinamiche che si creavano. In luoghi dove non vi era nemmeno la strada, esempio la scuola di Karii, collocata in una conca, ma in luogo molto fertile e con l’acqua a poca distanza, abbiamo visto crescere mano a mano tutta la comunità. Già al passaggio dei primi camion che allargavano il sentiero per scaricare i materiali, abbiamo notato che si creavano dei cumuli di blocchi e sabbia per costruzioni. Dopo 5 anni lungo il percorso sono sorte delle abitazioni e dei piccoli negozietti, anche in solo legno, ma che vendono di tutto. Il percorso di circa 3,5 km ha preso vita con coltivazioni, giardini. Si pensa che nel giro di un’altro paio d’anni possa essere portata lungo il percorso e fino alla scuola anche la corrente elettrica, con tutti i limiti che ha a tutt’oggi la società che gestisce il servizio, la KenyaPower. La collaborazione e il senso pratico di Daniele ci hanno sempre fatto concludere i nostri progetti. Le richieste di lavori e interventi sono sempre moltissimi e il lavoro difficile inizialmente è di scegliere cosa si può realizzare con uno sforzo adeguato alle nostre capacità. Ma prima di tutto è fondamentale portare a termine quanto iniziato. Ogni progetto, dopo le informazioni di Daniele viene sempre valutato e coordinato da Stefano. Fino a poco tempo fa si riusciva a fare 3/4 visite l’anno e questo consentiva la possibilità di seguire l’andamento e verificare quanto fatto localmente. Abbiamo anche iniziato a diversificare gli interventi in altre aree, come il SudAfrica e tra poco in Zimbabwe. Questa pandemia Covid, ha purtroppo frenato moltissimi interventi, ma restiamo fiduciosi che quanto prima si possa ricominciare a viaggiare e fare cose Buone.

Stefano Bortoletto

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