In questa pagina lasciamo spazio alle riflessioni a “cuore aperto” dei nostri amici che ci hanno accompagnato in alcuni dei nostri percorsi africani. 

 

Le considerazioni, riflessioni e commenti di chi ha conosciuto le savane africane in mia compagnia e per questo vissute in maniera semplice e appassionata. I viaggi e percorsi sono sempre stati da me preparati come viaggi miei personali per conoscere e vivere i luoghi dove portavo il mio aiuto per la costruzione delle scuole e fotografare gli animali nel loro habitat naturale. Tutto questo mi ha dato modo, in tanti anni di conoscere l’ambiente, gli abitanti, gli animali e di farli poi vedere attraverso dei percorsi fotografici in vari luoghi. In queste occasioni molte persone hanno manifestato l’interesse di conoscere il nostro operato e di poter in prima persona visitare con me le situazioni che facevo conoscere attraverso le mie fotografie. Non ho mai svolto l’attività professionale di guida ne i viaggi preparati a scopo di lucro o interesse personale. Ma essere il tramite per far conoscere quanto io avevo apprezzato e visto. Non certo con la professionalità di chi svolge per mestiere il lavoro di guida, ma con la passione, l’amore e direi l’incanto, che questo mondo africano riesce ancora a trasmettermi. 

 

Manuela Zugolo

2009-Gennaio /  2010-Gennaio e Settembre / 2011-Febbraio e Settembre /  2017-Settembre

Mi ero già innamorata dell’Africa anni prima avendo visitato Namibia, Kenya e Zanzibar. Ritornare in Africa per me era diventato ormai un bisogno annuale e quando mi si è presentata un’occasione con Stefano, l’ho colta al volo senza starci a pensare, per rivivere l’Africa in un altro modo, meno turistico, più vero e più umano ed è stato meraviglioso. Il primo di una lunga serie, sono stati sei i viaggi fatti insieme e non c’è stata una volta che sia tornata delusa. Stefano è un vero conoscitore di quelle parti dell’Africa che lui frequenta. L’Africa la sente nel modo giusto te la trasmette velocemente facendoti vivere emozioni di ogni genere, perfetto nelle sue descrizioni in safari, sull’ambiente e sulle abitudini degli animali, sulle storie degli stessi animali. Si perché dovete sapere che ogni famiglia, per esempio di felini, ha la sua storia e fare un safari sentendo quei racconti è una vera magia e spesso ci si commuove e ci si affeziona ad animali che mai avremmo pensato. Stefano è anche molto attento alle esigenze delle persone che viaggiano con lui, ti mette sempre a tuo agio, non lascia mai nulla al caso, ogni dettaglio e ogni bisogno viene attentamente valutato e se c’è un problema viene risolto velocemente. Stefano mi ha accompagnato in un mondo che non conoscevo, il mondo del volontariato e delle missioni; dove ogni attimo è ricco di emozione data dall’accoglienza dei bimbi, dai loro sorrisi e dal volere renderti partecipe della loro vita. Stando lì si può capire quanto lavoro è stato fatto e quanto ne stà facendo con dedizione ma sopratutto credendoci in pieno nel progetto. Stefano con la sua semplicità riesce a farti vivere tutto questo in modo unico che porterai con te per sempre. Dopo un viaggio in Africa con lui è difficile tornare in Italia senza versare una lacrima ma sopratutto è difficile dimenticare i sorrisi di quei bambini e quei grandi occhi che ti osservano pieni di dolcezza. Stefano, non finirò mai di ringraziarti per avermi fatto vivere tutto questo, ma sopratutto per avermi donato una amicizia così preziosa che l’Africa ha saputo unire e preservare.

 

Lorenza Di Donato

2011 – Maggio

Il bagaglio di emozioni e sentimenti che riporti a casa dopo un viaggio in Kenya è difficile da descrivere. Ogni giorno si ha la possibilità di vivere nuove emozioni provocate dal conoscere i luoghi, le persone, il quotidiano. Arrivare in orfanotrofio ed essere accolti dalla gioia, dal sorriso dei bimbi che, pur essendo consapevoli che il tuo arrivo può corrispondere al ricevere un dono, lo aspettano con compostezza. Ma colpisce soprattutto che anche un piccolo dono di poco valore riesca a suscitare in loro grande gioia e riconoscenza. E come dimenticare l’incontro casuale con due ragazzine che tornavano d scuola (a piedi chiaramente) alle quali ho donato due caramelle semplicemente di colori diversi e appena mi sono allontanata le succhiavano scambiandosele. Ricordo la compostezza, durante il pranzo, dei bimbi dell’orfanotrofio dove i più grandi aiutavano i piccoli e tutti mangiavano tutto. La celebrazione della messa domenicale con le donne che indossavano il loro abiti e copricapi coloratissimi. Cerimonie lunghe ma piene di spiritualità dove ai canti si unisce la gestualità in segno di lode e gratitudine (è proprio una festa). Per non parlare poi del contatto con la natura al Samburu, parco naturale, bello e selvaggio e dove sei a contatto diretto con leoni, zebre, giraffe, ghepardi, elefanti e numerose specie di uccelli…E, infine, il ricordo indimenticabile del tramonto in questo spettacolare parco, dove i colori del cielo sono tutt’uno con la natura. Emozioni e ricordi, tanti, che porti nel cuore e speri di rivivere. 

 

 

Anna Della Vigna

2011 – Maggio 

Ci sono viaggi che ti riempiono di divertimento, arte e fantastici paesaggi e viaggi come questo che ti riempiono d’amore…sono una “malata di viaggi” (da cui non intendo guarire) ma questo in particolare è stato una lezione di vita pieno di emozioni e di conoscenza.

 

 

 

 

Piera e Franco Paolinelli

2011 – Settembre 

Scrivere delle sensazioni provate quasi dieci anni fa, era il 2011, non è facile senza cadere nella retorica o nella lusinga per chi ci ha accompagnato e sopratutto organizzato nei minimi particolari il viaggio, che definirei un sogno, mai immaginato di vivere, tanto sembrava irrealizzabile. Stefano ha organizzato proprio tutto e ha reso la vacanza facilissima. Il Parco è stato magnifico per la presenza di animali di numerose specie diverse e in situazioni da film. E’ stato un viaggio contraddittorio, in quanto, per contrasto, ho visto anche l’estrema povertà dell’Africa, che mi ha fatto male al cuore, ma mi ha permesso di conoscere Stefano come una persona meravigliosa. Il suo impegno sociale non mi era noto ed è stata una bellissima sorpresa, constatando che è una persona con un cuore davvero grande. Che dire di più a Stefano, solo grazie, perché l’Africa è rimasta dentro di me e non nascondo che ci tornerei, ma con lui come guida e organizzatore. Grazie Stefano, un immenso abbraccio. Piera

 

 

 

Andrea Dubbini

2010 – Gennaio  /  2011 – Settembre 

Stefano è una grande persona, sia nel privato che nel sociale. Con lui ho partecipato ad alcuni safari fotografici in Kenya e posso affermare che è un ottimo organizzatore, con una conoscenza dettagliata del territorio Kenyota: posso considerarlo un ottimo accompagnatore per esperienza e competenza…o come dice lui “una non guida, ma con tanta passione”. La sua grande generosità lo rende protagonista di numerose iniziative nel sociale, alla disponibilità professionale come audioprotesista a favore degli abitanti di alcune zone del Kenya. E’ veramente una persona speciale!

 

 

 

 

Gianluca Peron

2011 – Settembre 

A settembre 2011 finalmente sono riuscito a fare un safari con il Bortolix (Stefano), è stato il mio terzo safari ed il secondo in Kenya. Safari fotografico molto ben organizzato, con l’aggiunta di simpatia e leggerezza che solo un gruppo di amici riesce a mettere insieme. A dir la verità, prima di partire, conoscevo solo una minima parte dei partecipanti, ma memore di esperienze passate ero quasi certo che sarebbe stato come fare un viaggio con amici che conoscevo da tempo e così è stato. Quando c’è una passione forte di fondo, in questo caso fotografia ed Africa, le cose vanno facilmente per il verso giusto e comunque Stefano ci mette molto del suo anche in questo creando un clima comunque allegro. Con tutta probabilità è stato il più bel safari dei tre che ho fatto e chi ne fatti sa molto bene quanto la guida sia importante e faccia la differenza. Sotto questo aspetto Stefano è stato una sorpresa perché è andato ben oltre alle aspettative, che pure erano alte, rivelandosi quasi un masai bianco per conoscenza del Maasai Mara e degli animali che lo abitano. I ritorni al campo quando ormai era buio, senza apparenti punti di riferimento, rimangono memorabili. Esperienza sicuramente da ripetere e super consigliata.

 

 

 

Emanuela Martin – Viviana Calmasini – Alice Calmasini – Paolo Calmasini

2012 – Febbraio

Prima di partire per questo viaggio avevo sentito parlare diverse volte di “mal d’Africa”, ma solo dopo esserci stata ho capito veramente cosa significa. L’Africa ti rimane dentro, ti rimangono i suoi tramonti, le sue albe, la sua gente, la natura incontaminata, il mondo animale…ma forse è ancora di più, di più profondo, di più ancestrale che ti segna dentro, anche a distanza di anni.

La gente, la gente lungo la strada: bambini in divisa che vanno e tornano da scuola, facendo anche decine di km, donne, in abiti colorati, che trasportano chili e chili in equilibrio sulla testa. Donne e uomini che vendono, ai bordi della strada, frutta e verdura coloratissima, anziani seduti a guardare il mondo passare davanti a loro…

Le case: baracche ai limiti della città o capanne fatte di terra e fango in mezzo alla savana. Gli animali:una leonessa che sfama i suoi due cuccioli, elefanti arrabbiati per la nostra presenza, giraffe, coccodrilli, ippopotami, iene, sciacalli, avvoltoi, scimmie, zebre, gnu… e in mezzo a tanta natura ti senti un piccolo ospite e, a volte, anche poco gradito.

In Africa impari che il tempo ha un altro valore “Pole pole” (ossia piano piano ), impari che non è la velocità, l’affannarsi a dare un senso alla vita, ma il sorriso e gli occhioni di un bimbo di un orfanotrofio…occhioni che ti conquistano e ti rimangono impressi. Chissà dove sarà ora quel bimbo…Bambini che ti conquistano e giocano con te a palla o a fare un girotondo…Bambini che ti sorridono per UNA caramella, o UNA matita e TRE biscotti. Bambini che in silenzio ascoltano il maestro seduti in tre per banco, desiderosi di imparare e sapere. 

Bambini che ballano per te per aver ricevuto tutto questo.

Africa a presto.

Emanuela

 

 

 

Stefania Luppari 

2013 – Febbraio 

 

Con Stefano ho fatto il mio primo viaggio in Africa..se mai – e me lo auguro di cuore – ce ne sarà un secondo vorrei avere la fortuna e il piacere di riaverlo come compagno di avventura. Si può andare in vacanza in Africa, ma di questo siamo capaci tutti, oppure si può fare un viaggio nel continente africano e accogliere in sé nuove prospettive, diversi orizzonti, sincronizzare il proprio respiro con quello della Natura ancora selvaggia e riappropriarsi di dimensioni ormai dimenticate: spazi e silenzi. Con il Masai Mara è stato amore a prima vista: nessuna foto può rendere l’emozione di scoprirsi piccoli in uno spazio immenso, vedere l’orizzonte ovunque attorno a sé e misurare il tempo solo dal colore del cielo. Il Samburu Park ci ha donato sorprese dietro ad ogni angolo e scatti indimenticabili, mentre i giorni alla missione di Mujwa ci hanno lasciato il ricordo di tanti volti e tante storie degne di essere conosciute. I padri Missionari, la burbera simpatia di Daniele, i sorrisi dei bimbi e i loro occhi…gioiosi, timidi, affettuosi, diffidenti, calorosi…vederli correre tutti insieme dietro al pick up per salutarci è una piccola grande emozione che custodirò gelosamente. Di tutto questo e di altro devo ringraziare  Stefano, che è stato il ponte tra noi e il mondo africano e ci ha insegnato a entrarci in punta di piedi, rispetto per uomini e animali ma senza dimenticare l’entusiasmo e la voglia di fare tipici della terra veneta. Per tutti questi motivi non posso che pensare a lui come il miglior ambasciatore di una Buona Africa e raccomandare a chiunque di lasciarsi travolgere da questo adorabile guascone…tra una Tusker e l’altra non vi annoierete mai e tornerete a casa forse con qualche souvenir ma sicuramente con un autentico pezzo di Africa nel cuore.

 

 

 

Maria Baccichetto   Antonio Scopece

2013 – Febbraio 

Dalla ricchezza “turistica” della savana alla povertà umilmente sostenuta da Organizzazioni Umanitarie.

 A meno di 8 ore di aereo, il Kenya apre il suo scrigno di bellezze e amarezza selvagge a chi, come noi, insegue il sogno di grandi spazi, di silenzi profondi, di distese di acqua, di verdi colline e vette innevate; alimentato dai ricordi delle letture fatte sui libri africani di Hemingway e di Karen Blixen o dalle famose pellicole di: La mia Africa o Spiriti nelle tenebre. Più a sud di Nairobi e a poche ore di auto (obbligatorio un fuoristrada) si incontrano scenari grandiosi e suggestivi; il Masai Mara ne è la conferma. Uno dei tanti parchi nazionali che con la sua formazione prevalentemente erbacea ti permette di assistere, dopo appostamenti anche di ore e sopratutto un pò di fortuna, a leoni schierati a semicerchio in fase di caccia alla preda giornaliera. Un parco dove svettano solitarie le giraffe, galoppano le zebre in branchi, si muovono lentamente gli elefanti, corrono i buffali, si rinfrescano gli ippopotami, si riposano i coccodrilli e svolazzano specie incantevoli di uccelli coloratissimi come il Gruccione o la Ghiandaia. In questi paesaggio savanico l’unico elemento di connessione con l’umano è il nastro rosso di strada in terra battuta che percorre il parco. Circoscritti da sobrie reti metalliche, alberi di acacia e da arbusti spinosi i vari campi dove si alloggia in tende confortevoli munite di tutti gli accessori per un soggiorno tranquillo. A guardia di questi campi, splendidi guerrieri Masai che ti accompagnano giorno e notte in ogni tuo passo verso la meraviglia del paesaggio del campo stesso. Dalla parte opposta al Masai Mara e cioè a nord di Nairobi si incontra il parco Samburu: altra incantevole realtà con densità di specie arboree che danno luogo a una boscaglia rada e luminosa. La terra di ocra rossa si tinge sugli elefanti che si innaffiano di fango per trovare un pò di frescura; vi si incontrano branchi di impala alla ricerca di erba tenera, giraffe reticolate (una delle specie più rare della fauna Africana) e anche dei Kudu. Serpenti e specie di lucertole come l’Agama con testa gialla corpo azzurro e coda grigia fanno da contorno al paesaggio con alture laviche contornate da qualche cespuglio rotondo dove si può incontrare il leopardo. Isolati da questo ambiente intatto, i Lodges, i rifugi alberghi assai confortevoli muniti di veranda d’osservazione dove si vive senza contatti con l’esterno. Fuori dal lodge il fiume che ospita coccodrilli e scimmie sparse tra i giardini del campo. La presenza di uccelli con penne blu e piumette gialle rendono più unico che raro il paesaggio. Dalla ricchezza turistica alla amarezza della povertà, il passo è breve. Poche ore di fuoristrada bastano a riportarci nella realtà umana del luogo. Ovunque, fuori dalle poche metropoli, capanne costruite con fango e sterco di vacche ricoperte con pezzi di plastica, carta, stoffa e i più fortunati, con pezzi lamiera ondulata. Bambini seminudi e scalzi portano al pascolo le capre, donne che camminano per ore sotto il sole battente alla ricerca ai acqua e uomini dall’apparente serenità che stazionano all’ombra di una acacia. In questo arido e polveroso paesaggio sorgono un pò dovunque le missioni Comunitarie, manna dal cielo per una parte di popolazione giovanile e vere oasi per neonati e adolescenti che grazie  a queste strutture, sanitarie-scolastiche-adottive-culturali-educative e lavorative, faranno parte di una civiltà più idonea all’essere umano. Una di queste Missioni ci ha accolti e ospitati per 3 giorni con grande gioia, felicità ed emozione. Abbiamo potuto constatare il grande lavoro dei missionari, dei laici e dei volontari che operano a favore della popolazione sparsa tra le capanne nel raggio di 20 km. Sono state costruite scuole, chiese, laboratori tecnologici dove si cerca di insegnare loro un lavoro come il sarto, il muratore, il meccanico, l’elettricista, il contadino , il botanico e a breve anche il computer sarà oggetto di insegnamento. A pochi km dalla missione in una enorme vallata è sorta una scuola primaria (Karii) che ospita attualmente 280 bambini con mensa e dormitorio per chi è costretto a percorrere km a piedi (insegnanti compresi) per raggiungere l’abitazione. A fatica e con somma emozione ci congediamo da queste miriade di bambini dal loro sguardo incuriosito e dal sorriso gioioso. Ci spostiamo di qualche km per visitare un orfanotrofio che accoglie 70 bambini adolescenti e ragazze madri. Tutto è in ordine !!! Prati, siepi, alberi da frutto, una stalla, un porcile, un pollaio fanno si che la gestione del complesso sia quasi autosufficiente. La struttura è tutta in muratura con ampi dormitoi e letti a castello in legno, refettorio con lunghe panche e tavole accoglie tutti gli ospiti, noi compresi per il pranzo. I piatti, in alluminio sono preparati dai più grandi; pasto unico a base di riso e carne per l’occasione. Attoniti scorgiamo le bambine di 7/8 anni che imboccano i più piccoli tenuti in braccio come delle vere madri…il tutto in un grande silenzio, ordine e compostezza. Questo è Amore-Fratellanza-Uguaglianza e questa visione ci fa riflettere e credere che non siamo su questa terra per accumulare ricchezze apparire o vincere, ma ….per Amare !!!! Felicità è anche scegliere di avere di meno per amare di più ciò che si ha !! E’ doveroso, da parte mia e mia moglie, ringraziare particolarmente il Presidente di questa Organizzazione AVCI Onlus nella persona di Stefano Bortoletto che ci ha guidati con la sua super LandRover da sette posti in questo viaggio al di là dell’equatore offrendoci la possibilità di toccare con mano e piedi un pezzo dell’altro mondo. Splendidi sono i suoi collaboratori in particolare Daniele che con la sua grande falegnameria fornisce tutto l’occorrente alla missione facendosi aiutare da tanti giovani volonterosi di imparare un mestiere per un futuro migliore. E’ certo che l’impegno di questa grande e difficile missione richiede prima di tutto persone capaci e oneste (come voi) di portare non solo aiuti materiali, ma anche compassione e tutti coloro che ne hanno bisogno. Grazie a tutti e …sentitevi abbracciati con grande affetto.

A te Stefano, la tua compagnia e tutte le preziose indicazioni che ci hai dato sono state una cornice cha ha impreziosito il quadro incantato del nostro soggiorno. Ti ringraziamo di questa meravigliosa opportunità e ti abbracciamo con affetto separandoci con rimpianto da quest’oasi di “Vacanza”.  

Privacy Policy Cookie Policy